Chi governa ha individuato nell' abbassamento della temperatura del riscaldamento a 19 gradi centigradi una "soluzione" alla crisi del metano che sta colpendo la nazione.
Ti spiego quali negative conseguenze accadranno in casa se quest'inverno abbasserai di un grado il riscaldamento.
Da dove nasce la necessità di diminuire la temperatura del riscaldamento
La crisi energetica del 2022 ha messo in evidenza una forte difficoltà nella gestione di emergenze di questo tipo.
Il taglio del gas metano ci costringe ad attingere alle riserve interne, che non riescono a coprire i consumi nazionali.
Non restando altra alternativa se non quella di consumarne la quantità più bassa possibile, viene chiesto a tutti noi di far accendere di meno la caldaia.
Abbassare la temperatura del termosifone farà consumare qualche migliaio di tonnellate in meno di metano - ma non ne abbassa il costo esorbitante che ha raggiunto - e determinerà conseguenze impensabili sullo sviluppo delle muffe.
Le temibili conseguenze che, abbassare il termostato a 19 gradi centigradi, causerà per lo sviluppo della muffa
Se da un lato si cerca di ottenere un beneficio per tutti, l'altra faccia della medaglia risulta essere molto meno vantaggiosa.
Poniamo la nostra attenzione sulla salvaguardia della salubrità delle stanze dalla velenosità delle muffe.
Il DPR 2013 n. 74 sul benessere termico all'interno delle abitazioni definisce i parametri di temperatura invernale da rispettare.
La temperatura in casa non deve essere inferiore ai 20 gradi, ma non può superare i 22 gradi centigradi.
Per convenzione internazionale è bene non sia inferiore ai 18°C.
La richiesta che ci viene fatta di portarla a 19 gradi, ha avuto bisogno di una legge apposita (che obbliga ad abbassarla di un grado).
Decisione che nasconde un doppio effetto negativo.
Ti sarà capitato di stare vicino ad una persona e sentire una piacevole sensazione di caldo.
Probabilmente aveva una temperatura corporea di mezzo grado in più rispetto alla tua.
Una differenza molto piccola, ma sufficiente a dare un beneficio immediatamente percepibile.
Tornando alle stanze, la parete che non riceve sufficiente calore viene esposta a esplosioni di muffa.
Non disporre di un grado centigrado di calore per la pittura e l'intonaco significa subire 2 effetti negativi:
- all'abbassarsi della temperatura esterna, internamente si raffredderà raggiungendo valori anche di 3 - 4 gradi centigradi più bassi dei 19° C impostati
- si formerà molto più facilmente la condensa superficiale che può non essere visibile ad occhio nudo (perché viene assorbita dall'intonaco e dalla pittura)
La natura ha progettato la muffa perché nasca e si sviluppi in condizione di forte umidità (valore dal 70% in su) e di presenza di condensa.

La maggior parte delle nostre abitazioni, degli edifici pubblici e privati, non hanno il cappotto isolante esterno.
Sono vecchie e costruite con materiali poco o per nulla isolanti - capaci, cioè, di conservare in modo ottimale il calore prodotto dal riscaldamento.
Nelle aree geografiche con inverni rigidi e temperature che scendono al di sotto dello zero le case non possono venire private del calore del riscaldamento.
Anche se si tratta di un solo grado centigrado.
Diminuire il riscaldamento significa creare ottime condizioni per lo sviluppo di muffe:
- dietro armadi e mobili
- sugli angoli del soffitto
- attorno agli infissi
Sono i principali punti vulnerabili e tutte le stanze che hanno pareti esposte a Nord subiranno una esplosione di muffa (le leggi della natura che la governano non mentono).
Ti mostro con un grafico cosa succede sulla parete.

- La linea blu rappresenta la temperatura dell’aria riscaldata dall’impianto di riscaldamento impostato a 19° C.
Il valore di umidità di quest’aria (rettangolo con lo sfondo blu) definiamo sia il 60%, condizione non favorevole alla comparsa delle muffe.
- La linea rossa indica la temperatura della parete di 16 °C, più bassa di tre gradi a causa della perdita di calore.
Il valore di umidità presente sulla pittura e sull’intonaco (rettangolo con lo sfondo rosso) sarà del 70%:
le muffe nascono e crescono.
Alzando la temperatura di un grado, a 20°C, osserviamo sullo stesso grafico cosa accade (linee fucsia):
per il valore di 20° C della temperatura dell’aria, l’umidità scende al 55-58% (inadatta allo sviluppo delle muffe)
la parete che perde tre gradi si troverà a 17° C e avrà un’umidità del 65%-68% (ancora inadatta allo sviluppo delle muffe)
Quindi, con 19° C la crescita delle muffe è certa e bisognerà rimediare e bonificare gli ambienti per assicurarne la salubrità ed evitare costi di sistemazione maggiori.
Al contrario, con 20° C la loro crescita è inibita e se anche ne spuntasse qualcuna, intervenire e risolvere sarà meno costoso.
Ognuno di noi cercherà di contenere il più possibile
le spese del riscaldamento nel prossimo inverno
Ma impostarlo a 19 gradi darà come effetto collaterale che i soldi risparmiati li dovrai spendere (probabilmente raddoppiati) per risolvere l'esplosione di muffa.
I tecnici e gli applicatori Domei sono specializzati nel proteggere le pareti dalla crescita della muffa e fornire un equilibrio termico sulle pareti perché siano contrarie alla loro crescita.
Agire dall’interno diventa indispensabile se non è possibile installare il cappotto sulla facciata.
Per questo utilizziamo uno specifico prodotto dall’elevata proprietà di protezione dagli sbalzi termici di cui le pareti soffrono in molti loro punti.
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