Aprile 18

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Guida definitiva ai prodotti da non usare sulla muffa

By Andrea Bernardi

Aprile 18, 2022


Esistono prodotti chimici aggressivi e molto tossici da usare sulle muffe.

Ma ce ne sono anche di più rispettosi e che utilizzano ingredienti semplici che abbiamo in casa.

In questa guida descriviamo perché sia quelli chimici, sia quelli di tipo casalingo, non hanno effetto sulla muffa.


Alcuni di questi prodotti sembra che diano un risultato subito dopo averli utilizzati, perché tolgono la macchia e tutto sembra risolto.

Ma trascorsi alcuni giorni, tutto si ripete.

Ci sono precisi motivi che spiegano l'inefficacia dei prodotti contro le muffe.

Questa guida è stata scritta per svelarti perché non funzionano e cosa, invece, puoi fare per ottenere dei risultati validi.

Ci sono sicuramente esperienze di persone che, usando uno di questi prodotti o una combinazione di essi, affermerà di aver risolto e di aver speso appena qualche euro al supermercato.

Tuttavia noi abbiamo a cuore la salute delle persone dato che la muffa, questo fungo velenoso che trova spazio dentro le stanze delle nostre abitazioni, fa ammalare.

Ci guidano gli studi scientifici di Seymour S. Block, autore di quella che viene ritenuta essere la "bibbia" della conoscenza sulla disinfezione, sterilizzazione e controllo della sicurezza sanitaria.

Ci sono, ancora, le ricerche di Olaf C.G. Adan e Robert A. Samson, le cui ammirevoli conoscenze sul mondo delle muffe e del loro comportamento all'interno delle abitazioni sono di ispirazione per me che ti scrivo.

Il loro libro "Fundamentals of mold growth in indoor environments and strategies for healthy living" e le decine e decine di ricerche scientifiche pubblicate e conosciute in tutto il mondo, sono le mie guide.

Ci auguriamo troverai nella lettura di questi paragrafi informazioni utili e un aiuto per il problema di muffa che vivi.

TRE COSE FONDAMENTALI DA SAPERE SULLE MUFFE

Agire contro di esse è un'operazione molto più articolata di quanto possa sembrare.

Innanzitutto, la muffa è un fungo.

Ha un modo di vivere e svilupparsi completamente diverso da quello delle piante, perché è governato da regole particolari, che rende le muffe capaci di sopravvivere alle condizioni più estreme.

Le muffe vengono anche chiamate funghi filamentosi:

  • dispongono di filamenti con funzione di radici, dette ife, che penetrano in profondità

Si riproducono senza necessità di inseminazione o impollinazione, garantendo a se stesse la sopravvivenza al di la di ciò che accade loro intorno.

I loro semi sono particelle microscopiche invisibili ai nostri occhi, diffuse nell'aria con ritmo costante (ogni ora) e che prendono il nome di spore.

Le macchie di muffe visibili sono composte da un'infinità di piccolissimi "rametti", le ife riproduttive, che possono spezzarsi in tante piccole particelle e volare trasportate ovunque dell'aria.

L'antimuffa perfetto dovrebbe avere efficacia su tutti questi elementi.

Vediamo quali sono i difetti dei prodotti antimuffa chimici e di quelli "fai-da-te", e che li rendono inefficaci contro le muffe.

VARECHINA

La varechina è un prodotto chimico pericoloso e tossico.

E' un veleno per l'uomo e per la natura, capace di bruciare la pelle e le mucose e di avvelenare il terreno e i corsi d'acqua.

Il componente chimico è l'ipoclorito di sodio.

Il Cloro della miscela è molto reattivo e le fornisce la capacità sbiancante per la quale tutto noi la conosciamo.

Le sue proprietà disinfettanti sono reali, sebbene hanno molti limiti, come descriviamo tra poco.

Quando viene mescolata ad un acido, ad esempio l'acido muriatico, si sviluppa del gas Cloro molto velenoso, tanto da indurre alla morte quando la reazione chimica ne libera molto.

Limitare l'uso della varechina alla pulizia dei sanitari e dei pavimenti è il miglior consiglio che ti invitiamo a seguire.

Perché la varechina è inefficace contro le muffe:

  • la temperatura anche non eccessiva la rovina
    Una confezione di varechina conservata in posti caldi perde le sue proprietà.
    Ma non solo.
    Quando viene aggiunta all'acqua calda, gran parte del suo principio attivo si volatilizza assieme al vapore acqueo.


  • la varechina sbianca ma non pulisce
    Infatti non gode di nessuna proprietà pulente o sgrassante.
    Anzi.
    A contatto con depositi di materiale organico e con lo sporco, perde ogni sua proprietà disinfettante.
    La varechina, infatti, deve essere utilizzata solo su superfici pulite e precedentemente sgrassate e deterse se si vuole ottenere un'azione disinfettante corretta.
    Le muffe sulla loro superficie presentano entrambi sporco e deposito organico.
    Non disinfetta e non uccide la muffa come si potrebbe ritenere, semplicemente ne sbianca una minima parte... in pratica toglie alla nostra vista la macchia.


  • La varechina si ferma in superficie
    Le muffe hanno radici che penetrano dentro i pori della pittura.
    La varechina consuma la sua carica chimica aggressiva sulla patina di rivestimento della muffa, e la scolora.
    Ma non arriva alle radici profonde, le ife.


  • La varechina deve rimanere allo stato liquido per dieci minuti
    Le verifiche eseguite in laboratorio hanno dimostrato che ci vogliono dieci minuti di contatto tra varechina liquida e spore delle muffe (i loro semi) per disattivarle.
    Se vuoi bonificare la stanza da qualsiasi residuo di muffa, devi tenere tutte le pareti e l'arredamento bagnati con la varechina per almeno 10 minuti.
    Ovviamente è una provocazione la nostra!
    E' impossibile fare una cosa di questo tipo e non devi in alcun modo provarci, ti intossicheresti e non otterresti alcun risultato - a parte rovinare qualsiasi cosa.

AMUCHINA

L'amuchina è un prodotto che trova molteplici usi nella quotidianità:

  1. gel per le mani
  2. additivo per lavare frutta e verdura
  3. igienizzante per indumenti...

Si tratta di un modo diverso con il quale viene commercializzata la varechina.

Perché l'Amuchina si differenzia per il fatto che ha concentrazioni di varechina (ipoclorito di sodio) molto più basse rispetto a quella liquida appena descritta.

A parte questo, eredita gli stessi identici limiti della candeggina in termini di azione contro le muffe.

ANTIMUFFA CHIMICO

Supermercati, negozi di ferramenta, grandi catene del fai da te, colorifici...

Sui loro scaffali son presenti decine di prodotti antimuffa.

Alcuni sono di tipo professionale, altri no... ma in verità non presentano alcuna differenza l'uno dall'altro:

  • Tutti sono composti da ipoclorito di sodio - la varechina
  • Tutti sono allo stesso modo inefficaci sulla muffa
  • Tutti puzzano da piscina e da cloro

Se ne hai già utilizzato uno, ricorderai per quanto tempo ti ha costretto a tenere spalancate le finestre per allontanare quell'intenso odore chimico.

Perché l'antimuffa chimico non funziona contro le muffe

Non penetra nei pori della pittura e non distrugge le radici della muffa.

Si blocca in superficie - e rovina la pittura - macchia il legno e i metalli se ci finisce sopra qualche goccia.

E' inefficace sulle spore delle muffe che rimangono vive.

Inoltre, l'antimuffa commerciale si consuma sullo strato protettivo che riveste la superficie della muffa, una speciale pellicola impermeabile.

Sbianca ciò con cui entra in contatto, ma il cloro non riesce a raggiungere le parti vitali delle muffe.

ACETO

Per vivere le muffe hanno esigenze molto semplici:

  • una minima quantità di umidità
  • pochissimo cibo
  • una superficie adatta nella quale affondare le radici

Le superfici delle nostre pareti sono ideali per loro perché ricche di cibo (la pittura per prima, poi ci sono polveri, pollini, pulviscolo, etc...) ed è tendenzialmente acida.

Le muffe per crescere hanno bisogno di trovare ambienti acidi o al più neutri.

Se messe a contatto con prodotti acidi non soffrono, al contrario, ne sopportano molto bene la presenza.

Le muffe stesse emettono degli acidi che le aiutano a decomporre il materiale del quale si nutrono.

L'aceto, quindi, non è in grado di provocare alle muffe alcun danno vitale e non ha alcuna possibilità di bloccarle.

L'aceto che deriva dalla lavorazione della frutta (uva o mele), contiene sostanze nutrienti per le muffe:

 - zuccheri

 - tracce di proteine e aminoacidi

 - sali minerali


E' un grave errore utilizzare l'aceto sulle muffe perché sulla pittura rimangono dei residui, che diventano loro ottimi nutrienti.

Le ricerche scientifiche confermano che una superficie con pH acido favorisce la crescita del fungo.

Invece, se la superficie è basica (la condizione contraria a quella di acido) la sua crescita viene impedita.

Per questo motivo gli intonaci alla calce forniscono buoni risultati contro le muffe.

L'aceto può venire utilizzato per aiutare a sciogliere leggere incrostazioni di calcare...

A molte persone piace usarlo come condimento per i cibi...

Lasciamogli quelle funzioni, contro le muffe c'è altro che può essere fatto.

LIMONE E BICARBONATO

Per chi cerca soluzioni non chimiche e non velenose, imbattersi in ricette di antimuffa composti da succo di limone e bicarbonato è molto facile.

Se facciamo un esercizio di memoria e torniamo alle lezioni di scienze durante gli anni di scuola, non faticheremo a ricordare che due elementi, uno acido e uno basico, mescolati assieme, ne producono un terzo che tende ad essere neutro.

La regola chimica vuole che l'acido e il basico quando si incontrano, si annullano.

Il limone è acido.

Il bicarbonato è lievemente basico.

Reagiscono e producono un composto umido (la muffa ha bisogno di umidità), che contiene alcune sostanze nutritive date dal limone e che presenta della polvere tendenzialmente neutra.

Strofinare la muffa potrà togliere un po' del suo colore per l'effetto meccanico, ma limone e bicarbonato sono incapaci di causare danno mortali alle sue radici e alle sue spore.

Strofinare, oltretutto, causa lo spargimento delle spore su una superficie più ampia, che permette al fungo di ingrandirsi più facilmente.

Questo identico ragionamento vale quando si mescolano:

  • aceto e sale
  • aceto e bicarbonato
  • limone e sale

Sebbene siano prodotti che messi assieme non producono un composto chimico velenoso, i loro effetti sulle muffe non trovano alcun fondamento scientifico né alcuna validità pratica.


Esistono anche prodotti che sono stati additivati con del sale che dovrebbe impedire alle muffe di prendere vita.

Anche questa è un'attività che provoca più danni dei benefici che vorrebbe apportare.

Il sale per prima cosa attira l'umidità.

La pittura deve evitare di inumidirsi... e deve essere evitato qualsiasi elemento che agevoli questo fenomeno.

Infine, la quantità di sale che impedisce alle muffe di crescere è di gran lunga superiore a quello che può venire aggiunto in un prodotto o in una pittura.

Perché per fare effetto dovrebbe essercene così tanto da arrivare a cristallizzare, il che causerebbe lo scoppio della pittura, proprio come accade quando c'è umidità che dal terreno passa ai muri - umidità di risalita.

Per evitare di fare tentativi dai scarsi risultati, Domei utilizza un metodo di indagine che segue un protocollo preciso.


Il tecnico esecutore, oltre a verificare ogni stanza in modo scrupoloso, esegue misurazioni strumentali e raccoglie dati che utilizza per pianificare il corretto intervento risolutivo.

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Andrea Bernardi
Esperto in diagnosi di problemi di muffa

Andrea Bernardi

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